La prima Chiesa
La prima Chiesa di Fauglia, dedicata a San Lorenzo Martire, fu costruita secondo molti storici (Repetti, Mariti, Bocci) sulla stessa altura sulla quale sorgeva il castello; questa altura si trova nei pressi dell’attuale camposanto. L’antica Chiesa di San Lorenzo Martire dipendeva dalla Pieve di San Giovanni in Val d’Isola, a Tripalle e faceva parte della Diocesi di Lucca. Le prime notizie scritte risalgono all’anno 1251 quando il Comune e gli “Uomini di quel Castello” elessero il prete Grazia (già rettore della Chiesa Santa Maria di Montalto) rettore della loro Chiesa San Lorenzo di Fauglia. Verso il 1400, quando imperversavano le lotte fra Pisa e Firenze, fu distrutto per “rappresaglia dai Fiorentini il Castello di Fauglia,e in quello stesso periodo probabilmente si deteriorò anche l’antica Chiesa.
La seconda Chiesa
Fu così costruita la Seconda Chiesa di San Lorenzo, sempre sulla stessa altura su cui sorgevano la prima Chiesa ed il Castello; pare che per la costruzione della “nuova” Chiesa siano state utilizzate, come spesso avveniva in quel periodo, parte delle pietre e dei materiali sia del fortilizio sia dell’antica Chiesa ormai diroccata. La “seconda” Chiesa di San Lorenzo, in base alla descrizione di Giovanni Mariti che la visitò alla fine del 1700, era a forma di croce latina, con una sola navata e due piccole cappelle laterali dedicate una alla Madonna del Rosario, l’altra alla Madonna del Soccorso, in questa cappella egli vide un pregevole bassorilievo in terracotta dipinta che era appartenuto alla soppressa Confraternita della Croce. Appena entrati sulla sinistra vi era il fonte Battesimale, che secondo lo storico Repetti le fu concesso nel 1574. Il Mariti dice, però, di avere avuto notizia di un Battesimo avvenuto nella chiesa di San Lorenzo di Fauglia già nell’anno 1569 ( si trattava di un certo Pagolo di Luca di Pagolo); anteriormente a questa data gli abitanti di Fauglia erano costretti a battezzare i loro figli nella già citata Pieve di San Giovanni in Val d’Isola. Nel 1622 la Chiesa di San Lorenzo Martire fu separata dalla Diocesi di Lucca ed entrò a fare parte della Diocesi di San Miniato; nell’anno 1635 fu dichiarata Pieve dal vescovo Alessandro Strozzi. Nel 1759 venne costruito il nuovo campanile ( che ancora oggi è visibile dalla strada “svelando” l’esistenza dell’antica Chiesa); esso fu situato sopra alla Cappella del Soccorso ed aveva ben 3 campane in bronzo. Nel 1774 la Chiesa di Fauglia fu dichiarata “propositura” e fu nominato come primo “proposto” il dottor Francesco Antonio Del Corda; cittadino Pisano. Alla fine del 1700 erano sottoposte a San Lorenzo di Fauglia la cura di Tremolato, la cura di Tripalle, la cura di Valtriano. Nel 1846 il terribile terremoto che colpì le colline pisane danneggiò gravemente la canonica annessa alla Chiesa e distrusse alcune parti della chiesa stessa, cosicché, come dice il Bocci, fu necessario demolirla per braccia 12 dalla parte della facciata e tornò praticamente alle dimensioni che aveva anteriormente all’ampliamento del 1716.
La terza Chiesa
Fu così deciso di iniziare la costruzione di una nuova chiesa (la Terza Chiesa di San Lorenzo, quella attuale). Il progetto fu disegnato dall’architetto Livornese Arturo Conti nel 1864. Come ubicazione fu scelta la piazza dove già sorgeva la piccola Chiesa della Compagnia di Santa Maria (che diventò Chiesa Parrocchiale fintanto che non fu terminata la “Chiesa Nuova”). La “vecchia” Chiesa “rimpicciolita” dal sisma del 1846 fu utilizzata per alcuni anni come “Compagnia” ma progressivamente fu abbandonata. Oggi di essa restano alcune rovine delle quali si deduce ancora la sua forma; in migliori condizioni è il campanile. La terza chiesa di San Lorenzo, ossia l’attuale Chiesa parrocchiale di Fauglia è la più bella e la più grande di tutte le Colline Pisane; essa infatti è a 3 navate, divise tra loro da pilastri di gonfolina (come ci illustra l’eruditissimo Bocci). Al termine di ogni navata si trova un altare: quello di destra (per chi entra) è dedicato alla Madonna del Soccorso, quello di sinistra al Crocifisso. Nella navate laterali vi sono altri due altari dedicati uno a San Giuseppe (quello di destra) l’altro alla Madonna del Rosario (quello di sinistra). L’altare maggiore si distingue dagli altri per la preziosità dei bassorilievi marmorei; dietro ad esso vi è il coro (altri due cori si trovano anche nelle navate laterali). In fondo alla Chiesa sono riportati, a destra e sinistra del portone centrale, i busti marmorei di don Paolo Mori proposto che fece edificare il nuovo tempio e dell’architetto Conti che lo progettò. Nel 1854 il vescovo Almireno Coietani Carli pose la prima pietra della nuova Chiesa. Alle spese parteciparono tutti gli abitanti del paese ed in particolare i “Signori locali”. Venne solennemente consacrata nel 1875 dall’allora Vescovo il Servo di Dio Pio Alberto del Corona, ausiliare del Vescovo di San Miniato. che nel il 15 giugno 1892 un fulmine colpì il campanile della Chiesa di S. Lorenzo danneggiando la struttura dell’edificio e rompendo – addirittura – la campana maggiore che era stata rifusa nel 1871. Allora, il proposto – con zelo e cura – provvide a riparare ‘sollecitamente i danni del campanile’ e fece rifondere la campana che volle di maggiore grandezza affinchè ‘meglio corrispondesse alla maestà e grandezza del Tempio che è il più gran monumento che abbella il paese’. Così, con ‘le elargizioni del ricco e i sacrifizi del povero’ il lavoro venne celermente portato a termine in Lucca ad opera del celebre fonditore Raffaello Magni il quale, assecondando il volere del parroco, eseguì ben quattro campane dedicate rispettivamente a S. Lorenzo (la maggiore), al SS Crocifisso (la seconda), a Nostra Signora del Soccorso (la terza) e a S. Giuseppe (la quarta). Su ogni campana venne incisa una terzina il cui testo è riportato nel documento che segue al termine della sezione. Le nuove campane vennero consacrate a Fauglia il 25 ottobre 1894 da S. E. Rev. ma Mons. Ugo Giubbi Vescovo di San Miniato; lo stesso che aveva consacrato la nuova chiesa di S. Lorenzo al tempo del predecessore don Paolo Mori. Quel giorno è stato così immortalato nella cronaca del tempo: ‘Questo giorno ricorderà ai posteri che in mezzo a cotanto raffreddarsi dell’antica fede ne’ popoli, Fauglia unita quasi come un sol uomo, compiva un’opera di culto e di decoro del proprio paese, consacrando solennemente, per mezzo di S. E. Rev. ma Monsignor Pio Alberto Del Corona Vescovo Diocesano, i sacri bronzi della sua torre’. Don Lorenzo ebbe due validi collaboratori nei cappellani don Luigi Baldacci e don Pietro Menichini che seguirono con zelo anche la raccolta di offerte per la fusione delle campane nuove di cui abbiamo sopra trattato. Il 15 giugno 1892 un fulmine colpì il campanile della nuova Chiesa di S. Lorenzo danneggiando la struttura dell’edificio e rompendo – addirittura – la campana maggiore che era stata rifusa nel 1871. Allora, il proposto – con zelo e cura – provvide a riparare ‘sollecitamente i danni del campanile’ e fece rifondere la campana che volle di maggiore grandezza affinchè ‘meglio corrispondesse alla maestà e grandezza del Tempio che è il più gran monumento che abbella il paese’. Così, con ‘le elargizioni del ricco e i sacrifizi del povero’ il lavoro venne celermente portato a termine in Lucca ad opera del celebre fonditore Raffaello Magni il quale, assecondando il volere del parroco, eseguì ben quattro campane dedicate rispettivamente a S. Lorenzo (la maggiore), al SS Crocifisso (la seconda), a Nostra Signora del Soccorso (la terza) e a S. Giuseppe (la quarta). Su ogni campana venne incisa una terzina il cui testo è riportato nel documento che segue al termine della sezione. Le nuove campane vennero consacrate a Fauglia il 25 ottobre 1894 da S. E. Rev. ma Mons. Pio Del Corona Vescovo di San Miniato; lo stesso che aveva consacrato la nuova chiesa di S. Lorenzo al tempo del predecessore don Paolo Mori. Quel giorno è stato così immortalato nella cronaca del tempo: ‘Questo giorno ricorderà ai posteri che in mezzo a cotanto raffreddarsi dell’antica fede ne’ popoli, Fauglia unita quasi come un sol uomo, compiva un’opera di culto e di decoro del proprio paese, consacrando solennemente, per mezzo di S. E. Rev. ma Monsignor Pio Alberto Del Corona Vescovo Diocesano, i sacri bronzi della sua torre’. Don Lorenzo ebbe due validi collaboratori nei cappellani don Luigi Baldacci e don Pietro Menichini che seguirono con zelo anche la raccolta di offerte per la fusione delle campane nuove di cui abbiamo sopra trattato.